Il corpo della donna è dotato di meccanismi straordinari che le permettono durante il corso della sua vita riproduttiva di affrontare numerose sfide, tra cui la gravidanza, il parto e l’allattamento.
Gli ormoni femminili, gli estrogeni in particolare, che le permettono di andare incontro a ciò, le garantiscono anche protezione da numerose patologie.

Arriva un momento nella vita di ogni donna, solitamente attorno ai 50 anni, in cui il follicolo ovarico cessa la sua produzione di progesterone e diminuisce drasticamente la produzione di estrogeni: è giunto a questo punto il momento della menopausa. Vengono improvvisamente a mancare i meccanismi protettivi svolti dagli estrogeni e la donna si trova inevitabilmente più esposta ad una serie di potenziali patologie dalle quali prima gli estrogeni la proteggevano.

La menopausa, dunque, definita come l’assenza di flusso mestruale per 12 mesi, pur essendo un momento fisiologico che ogni donna affronta, è un momento critico, durante il quale è importante sostenere la donna e individuare coloro maggiormente esposte al rischio di sviluppare patologie.

L’osteoporosi

A partire dalla pubertà fino ai 30 anni d’età, la massa ossea della donna cresce con un associato aumento di assorbimento di calcio e vitamina D. Dai 40 anni il processo viene invertito, andando incontro ad un declino con l’arrivo della menopausa. La donna si trova maggiormente esposta rispetto all’uomo a questo fenomeno in quanto oltre a meccanismi età-dipendenti che riguardano entrambi i sessi, nella donna entrano in gioco anche fattori estrogeno-dipendenti.

È fondamentale, dunque, fare prevenzione per evitare il rischio di fratture ossee. Tramite l’esame della MOC, ossia Mineralometria Ossea Computerizzata, si può assegnare il così detto T-score ed individuare le donne che rientrano in classi a rischio. Un T-score:

–        compreso tra -1 e +1 rappresenta valori nella media;

–        compreso tra -1 e -2,5 rappresenta uno stato di osteopenia;

–        inferiore a -2,5 rappresenta uno stato di osteoporosi.

Fattori di rischio per l’erogazione della MOC sono la menopausa, la familiarità, la presenza di intolleranza al lattosio, la celiachia, l’abuso di alcol, il fumo ed un inadeguato apporto di calcio. Ma ogni donna attorno ai 50 anni dovrebbe sottoporsi a questo esame. La prevenzione della frattura deve essere l’obiettivo primario.
Si pensi che 1 donna su 2 in stato di osteopenia andrà incontro ad una frattura e che l’insorgenza di fratture o microfratture in questa fase sono predittive di fratture più gravi, come quella del femore, in età più avanzata.

Rischio cardiovascolare e sindrome metabolica

Le malattie cardiovascolari sono solitamente associate al sesso maschile. Le statistiche ci dicono che ciò è vero, ma solamente fino all’età menopausale, momento dopo il quale il sesso femminile eguaglia e supera l’uomo nell’incidenza. Anche in questo caso è tutto legato agli estrogeni e al loro ruolo protettivo che viene a mancare e si somma agli effetti dell’invecchiamento.

Il crollo estrogenico porta a:

–        accumulo di grasso viscerale;

–        dislipidemia, cioè diminuzione del colesterolo buono HDL, aumento del cattivo LDL e aumento dei trigliceridi;

–        sviluppo di insulinoresistenza, anticamera del diabete di tipo II;

–        sviluppo di infiammazione cronica;

–        aumento della pressione arteriosa.

L’avanzamento dell’età inoltre porta a:

–        perdita di massa muscolare;

–        instabilità emotiva;

–        aumento di peso.

Tutti questi fattori portano ad un aumento del rischio cardiovascolare nella donna, che perde il privilegio biologico fino a quel momento portato dagli ormoni femminili. Anche in questo caso, la prevenzione è fondamentale ed individuare le donne maggiormente a rischio risulta vitale. I fattori per il rischio cardiovascolare nella donna si dividono in fattori di rischio generici e in fattori di rischio sesso specifici e sono elencati nella tabella.

Fattori di rischio cardiovascolare nella donna

GenericiSesso-specifici
FumoParto prematuro
DiabeteIpertensione gestazionale
Colesterolo elevatoPre-eclampsia (gestosi)
Ipertensione arteriosaDiabete gestazionale
Obesità/sovrappesoMalattie autoimmuni
Inattività fisicaTrattamento tumore al seno
DepressioneSindrome ovaio policistico
StressAmenorrea ipotalamica funzionale
(assenza di mestruazione da stress)

Inoltre le vampate di calore, in particolare se molto frequenti ed intense, sono un biomarcatore importante del rischio cardiovascolare.
Significa che ogni cellula del corpo della donna in quel momento è sensibile alla carenza estrogenica!

Essere consapevoli di ciò è importantissimo per la donna, in modo tale che si rivolga a professionisti della salute competenti che sappiano consigliarla e indirizzarla verso il percorso e l’eventuale cura più adatti.

Se hai bisogno di un consiglio, in farmacia saremo come sempre felici di aiutarti!